Dylan
Storia

Dylan, singolo gentiluomo nella scena libertina da oltre 10 anni, è noto per il suo approccio garbato e rispettoso. Predilige ambienti curati e intimi, dove l’atmosfera valorizza il gioco di coppia e la connessione autentica.

I volti sono stati modificati con l'Intelligenza Artificiale per nascondere l'identità dei protagonisti e rispettare la loro privacy.
Les Fleurs du Mal Ben trovato e grazie per essere qui con noi! Per iniziare, raccontaci un po’ di te: da quanto tempo fai parte del mondo libertino e cosa ti ha spinto a intraprendere questo percorso?
Dylan Grazie a voi per l’opportunità. Faccio parte del mondo libertino ormai da 10 anni. Mi sono affacciato in punta di piedi, incuriosito da certe dinamiche scoperte casualmente navigando su internet. Non nascondo che la cosa mi ha intrigato moltissimo sin da subito e di lì a poco mi sono tuffato nella prima esperienza.
Les Fleurs du Mal Molti ti conoscono nell’ambiente e apprezzano la tua educazione e il modo in cui ti approcci alle coppie. Quali suggerimenti daresti a un singolo che si sta avvicinando da poco a questa dimensione per migliorare il suo approccio?
Dylan Grazie, godere dell’apprezzamento delle coppie mi lusinga molto. Il primo consiglio che darei a chi si approccia per la prima volta a questo mondo è quello di essere sempre se stessi, costruirsi un’immagine o assumere atteggiamenti da superuomo non serve a nulla. Personalmente, l’educazione che mi contraddistingue nella vita di tutti i giorni la riporto semplicemente anche nel modo libertino. È comunque un ambiente di relazioni, per cui il garbo ripaga sempre. L’altro consiglio che mi sento di dare è quello di non dimenticare mai che si tratta di un gioco di coppia e il singolo deve poter arricchire questo rapporto, senza sostituirsi a nessuno. Per cui bisogna sempre conquistare la fiducia di entrambi i componenti della coppia.
Les Fleurs du Mal Sappiamo che hai frequentato diversi club ed eventi privati, sia in Italia che all’estero. Hai notato delle differenze tra le realtà italiane e quelle estere? Se sì, quali?
Dylan La differenza che ho notato è quella di una maggior emancipazione all’estero sul tema dello scambismo, soprattutto in Francia. Il mondo libertino viene vissuto nel senso più ampio del termine, senza limitazioni o pregiudizi. Maggior emancipazione che si denota anche al nord Italia rispetto che al sud. Riguardo ai locali e alle feste private, che personalmente preferisco, mi è sembrato che ci sia una maggior cura dei dettagli in Italia, riguardo alle location e alla selezione dei partecipanti.
Les Fleurs du Mal Di circa 70 eventi da noi organizzati, ne hai mancati solo 2 o 3, e per questo ci teniamo innanzitutto a ringraziarti per la fiducia. C’è stato un evento in particolare che ti è rimasto impresso, magari per un incontro o una situazione speciale?
Dylan Grazie a voi per la considerazione. Certamente l’evento di Venezia è quello che mi è rimasto più impresso e al quale partecipo sempre volentieri, nonostante la distanza. L’atmosfera che si crea, per la location, il gioco di luci e le terrazze con vista sulla laguna valgono già metà serata. Lì mi è capitato di vivere situazioni davvero intriganti perché quell’atmosfera favorisce la conoscenza e la voglia di trasgressione.
Les Fleurs du Mal Ovviamente sappiamo che è impossibile vivere solo esperienze positive. Anzi, spesso sono proprio quelle negative ad aiutarci a capire cosa fa davvero per noi e cosa, invece, non vogliamo ripetere. Ti va di raccontarci un’esperienza negativa che hai vissuto in questo contesto e che ti ha fatto pensare: “No, questo no. Prima e ultima volta.”
Dylan Forse quella volta che ingenuamente mi sono avventurato in un carsex sull’argine del fiume Po. Ero alle primissime esperienze e, rientrando da un viaggio di lavoro, ho risposto ad un incontro last minute. Ho atteso questa coppia, alle 22 nei pressi del Po. Appena arrivati, senza presentazioni, con il segnale degli stop mi hanno indicato di seguirli. Premetto che senza alcuna presentazione non avevo avuto modo di accertarmi di chi ci fosse realmente nella macchina. Saliti sull’argine del Po, avrebbero potuto fermarsi già dopo 100 metri perché il posto era ovviamente deserto. Ma chi va sull’argine del Po alle 22 di sera??? Invece continuavano a correre senza motivo per centinaia e centinaia di metri. Dopo un paio di inspiegabili km di strada ecco il momento di lucidità. Mi sono chiesto dove stessi andando e chi ci fosse realmente nella macchina. Non solo, mi trovavo in un posto deserto, con degli sconosciuti che non si erano nemmeno presentati e con lo scroscio del fiume più grande d’Italia che scorreva alla mia sinistra. A quel punto ho temuto per la mia incolumità 😅, ho fatto inversione e sono andato via. Quella vicenda mi ha insegnato a non avventurarmi più alla cieca e che la prudenza non è mai troppa. Ma poi, l’approccio è stato assolutamente sbagliato, nulla che potesse mettermi a mio agio. È stato meglio così!
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